Quali impostazioni usare per ottenere buone macro?
Per ottenere la massima qualità di immagine e ridurre il rumore dobbiamo impostare la fotocamera sulla impostazione ISO più bassa possibile, normalmente 100, ma se possibile anche 50 iso.
E’ consigliabile utilizzare la modalità RAW in modo che l’immagine finale non sia compressa e mantenga il massimo delle informazioni a livello quantitativo. In questo modo, avendo a disposizione il Raw, sarà possibile lavorare sull’immagine anche in un secondo momento. Questi tipi di file hanno una gamma tonale decisamente più alta rispetto ai normali jpeg e possono registrare molti più dati di luci e ombre.
Uno dei più grandi vantaggi dati dai file raw è la possibilità di cambiare il bilanciamento del bianco dell’immagine anche dopo lo scatto, in modo che si possa scegliere l’effetto desiderato in fase di postproduzione. Al momento dello scatto, così, potremmo lasciare l’impostazione anche su Auto.
Quando facciamo fotografie di piante e fiori conviene impostare la fotocamera su scatto singolo in quanto il nostro soggetto non se ne scapperà certo lasciandoci con un palmo di naso da soli a guardarci intorno. Questo ci permette di rilassarci, concentrarci e pensare bene a cosa vogliamo ottenere dallo scatto che stiamo per fare.
I comuni esposimetri incorporati nelle moderne reflex digitali forniscono ottimi risultati leggendo correttamente l’esposizione nella maggior parte delle occasioni. Spesso però possono essere ingannati nella lettura di soggetti troppo luminosi o troppo cupi. Per essere sicuri del risultato possiamo provare ad effettuare una serie di scatti di prova e, aiutandoci con l’istogramma, correggere l’esposizione all’occorrenza.
Si consiglia di cominciare a scattare in priorità di diaframmi tentando di mantenere il diaframma il più aperto possibile, (se la massima apertura è f5,6 impostate su f5,6 o su quella che ha il valore assoluto più basso). Cerchiamo di isolare un fiore o un gruppo di fiori e mettiamo a fuoco solo una piccola parte di esso. Così facendo lo sfondo risulta fuori fuoco e questo fa in modo che l’occhio non venga distratto da oggetti posti sul fondo: il risultato finale è una fotografia dall’impatto decisamente significativo.
Lavorare con il diaframma così aperto però non garanfisce sempre immagini perfettamente nitide, quindi, possiamo spostare il valore anche a f9 o f11, in questo caso avremo una qualità maggiore, ma uno sfondo un pochino più definito anche se non di troppo. Provare per credere!
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Piccola utility per chi non ha dimestichezza con la post-produzione: se vogliamo più nitidezza, diaframma più chiuso (f9, f11, f16) e però vogliamo anche che lo sfondo non si veda, utilizziamo dei cartoncini, ce ne sono di varie dimensioni e colori, da posizionare dietro il soggetto; avremo uno sfondo uniforme e farà anche da paravento se siamo all'aperto.
Scusami non volevo anticiparti. Circa il valore f16, per la mia esperienza in linea generale è corretto, (del resto più chiudiamo più aumentiamo la profondità); però devo dire che la profondità di campo è anche dipendente dalla distanza dal soggetto, più siamo vicini al soggetto minore è la profondità di campo quindi entra in gioco anche la tipologia di ottiche che usiamo. Anche altri fattori influenzano la profondità di campo....ma ti lascio l'incombenza.
Premesso che non ho mai acquistato un ottica macro, le mie esperienze sono un mix tra obiettivi di varia focale, lenti moltiplicatrici, tubi di prolunga, soffietti e ottica rovesciata.
Parliamo degli obiettivi non macro che più o meno tutti possiedono:
ogni focale ha una sua minima distanza di messa a fuoco del soggetto (se lavoriamo in automatico e siamo sotto questa soglia la macchina non riesce a mettere a fuoco e non scatta);
quindi se abbiamo detto che più ci avviciniamo al soggetto minore è la profondità di campo, usando focali da 100/200/300mm possiamo stare più lontani dal soggetto ottenendo così il doppio risultato della profondità e dell'ingrandimento.
Poi se anteponiamo una lente addizionale (non conviene andare oltre le 4 diottrie, le aberrazioni della lente diventano visibili) otteniamo il vantaggio di poterci avvicinare di più al soggetto, quindi abbiamo un ingrandimento maggiore, pur mantendo un buon compromesso sulla profondità di campo.
Per gli altri accessori macro.....alla prossima.
Ho visto quali obiettivi hai, penso che il 40-150 sia il più versatile; Le lenti addizionali le puoi trovare singole od in kit di 3 o 4; visto che userai lo zoom secondo me è sufficente (per iniziare) un 2X (2 diottrie), la marca decidila tu, ci sono i costruttori di accessori universali ( devi solo indicare il diametro del filetto portafiltri dell'ottica).
Finezza: quando usi la lente addizionale togli il filtro UV (se è montato), l'addizionale lavora meglio quando è più vicina alla lente frontale dell'obiettivo.
Scusa ma sono solo parzialmente d'accordo con il tuo amico fotografo: il filtro polarizzatore fisso sull'obiettivo non và bene ma un filtro UV o Sky Light SEMPRE come protezione dell'ottica si.
ciao..quando un 'ottica comincia a costare + di mille euro è quasi d'obbligo mettere davanti all'ottica filtri Sky Light come protezione......il mio 24-70 l canon sul filtro di protezione gia si vedevano alcune "firme "di disattenzione...........e con pochi euro ne ho rimpiazzato uno nuovo.............
cara Ale.... quella impercettibile nitidezza che perdi con un filtro davanti ad un obiettivo (che si può guadagnare in post) per me vale di + di uno" sgraffio" sulla lente.....
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