Ho conosciuto il dolore e ho avuto pietà di lui,
della sua solitudine, delle sue dita da ragno
di essere condannato al suo mestiere, condannato al suo dolore;
l’ho guardato negli occhi,
che sono voragini e strappi di sogni infranti: respiri interrotti, ultime stelle di disperati amanti
-Ti vuoi fermare un momento?- gli ho chiesto -
insomma vuoi smetterla di nasconderti? Ti vuoi sedere?
Per una volta ascoltami!! Ascoltami
…. e non fiatare! -
Hai fatto di tutto per disarmarmi la vita
e non sai, non puoi sapere
che mi passi come un’ombra sottile sfiorente, appena-appena toccante,
e non hai vie d’uscita perché, nel cuore appreso,
in questo attendere
anche in un solo attimo,
l’emozione di amici che partono,
figli che nascono,
sogni che corrono nel mio presente,
io sono vivo
e tu, mio dolore,
non conti un c**** di niente.
tratta da "Ho conosciuto il dolore", di Roberto Vecchioni.
Tag:
Album:/Albums: Volti.
Commento/Comment
Ottimo ritratto! concordo con Roby
sono fatte apposta per dormirci le chiese , per questo le evito
concordo Cr , molto bella , anche se non sogna ma ronfa , brava
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